Le patate a me piacciono in tutti i modi, ma quello in cui le preferisco è sotto forma di purè. Un modo interessante di riutilizzare quello in avanzo, o di renderlo un po' più particolare, è quello di usarlo per degli sformati, altrimenti detti "gateaux di patate" o, in modo italianizzato "gattò di patate". Nella maggioranza delle ricette queste preparazioni vengono fatte con le uova, cosa che però non serve, né per dare sapore, né come legante, poiché gli sformati di patate hanno una buona consistenza già di per sé.

Oggi ve ne proponiamo una versione che si ispira alla ricetta del gateau disponibile anche sul nostro libro “100 ricette senza latte e derivati, uova e soia”: la ricetta è anche senza glutine e gli ingredienti sono semplici, ma straordinari.

Quanti di voi conoscono il cavolo nero e quanti no? I toscani senza dubbio faranno a gara ad alzare la mano in favore di questo amatissimo ortaggio invernale che in genere si usa per la ribollita, la minestra di pane, verdure e fagioli cannellini tipica della nostra regione. Si tratta di una verdura a foglia larga e bollosa, dalla consistenza piuttosto rigida e dal colore verde scuro, quasi tendente al blu. Per cucinarlo è importante togliere la costa centrale delle foglie che altrimenti risulta troppo dura (...)

Conosciamo Rosanna Passione da qualche tempo: abbiamo imparato da lei tante cose sulla cucina con ingredienti naturali e senza derivati animali. Oggi proponiamo la ricetta di una buonissima torta di mele senza burro, latte o uova, adatta perciò anche ai vegani. (...)

Carissimi amici del SENZA, con questa ricetta siamo arrivati ad un data base di 200 ricette da proporre a chi, come noi, è intollerante con le intolleranze alimentari! Ringraziamo tutti i nostri fans (che sono in aumento esponenziale), anche per l'invio e la segnalazione di ricette che regolarmente recensiamo e inseriamo nel data base e vi annunciamo che stiamo realizzando moltissimi progetti nei quali vi coinvolgeremo molto, molto presto e per i quali servirà l'aiuto di tutta la nostra COMUNITA' DI INTOLLERANTI! :) (continua a leggere...)

Dall’orto di sua madre, un’amica mi ha portato un sacchetto pieno di friggitelli. Mamma mia che regalo! Belli, croccanti, verdi con qualche spruzzata di rosso. Non potevo tenerli in frigo per troppo tempo, per cui ho preparato un secondo davvero sfizioso, tra l’altro utilizzando il pane raffermo che avevo in un sacchetto e che sarebbe finito di sicuro in pangrattato o, al limite, per la pappa del cane.Successone! Leggeri e senza grassi animali. Unico neo? Ce li siamo sbafati senza aver fatto la foto a prodotto finito.

Questo piatto, squisito e tipico della Toscana ma con varianti presenti più o meno in tutto il nostro Paese, è il protagonista della ricetta di oggi. La pasta, in questa versione, è trattata come un risotto, cioè va fatta cuocere direttamente in padella con il soffritto con l'aiuto del brodo vegetale. La ricetta tradizionale prevede l’aggiunta di cotiche, salsiccia o guanciale (comunque carne di maiale), ma noi preferiamo proporvela (dalle mani d'oro del cuoco Andrea) in versione più leggera e “cruelty free”, adatta anche a vegani e vegetariani.

Nel post precedente abbiamo decantato le lodi della curcuma, spezia potentissima con qualità antiossidanti, antinfiammatorie e perfino antitumorali.  Ebbene, la sera stessa (in cui il termometro è sceso di parecchio!) ho preparato una squisita vellutata, praticamente un trionfo di spezie! Una vellutata "finta", poiché la base della classica vellutata è un fondo bianco (a base di carne o pesce) e un roux (con burro e farina o maizena), ma qui siamo tra i "senza", e per far godere di questo piatto anche i celiaci e vegani abbiamo eliminato sia le proteine animali sia la farina. In più le patate si legano bene anche senza l'amido di mais, quindi...
Agli ingredienti di base, patate e cipolle, ho aggiunto la nostra amica curcuma e la cannella. Queste due spezie fanno assumere alla zuppa un colore dorato, bellissimo a vedersi.
Per guarnizione ho usato della granella di nocciole e dei semi di cumino nero, perché anche l’occhio vuole la sua parte (inoltre i sapori della nocciola e del cumino si sposano benissimo con il sapore della vellutata). Si prepara in circa un’oretta. Buon appetito!