Una ricetta classica, ma senza alimenti troppo "raffinati"
In attesa delle nostre proposte natalizie, sia per i dolci che per il "cenone", ecco a voi una buonissima ricetta americana rivisitata con “metodo senza”. Stavolta, oltre che senza latte e uovo, li abbiamo fatti senza farina e zucchero “bianchi”, che abbiamo sostituito con i meno raffinati (e dunque meno dannosi) zucchero di canna e farina integrale. Per quanto riguarda lo zucchero, se si è intolleranti anche a quello scuro, è possibile sostituirlo anche con 250 grammi di sciroppo d’acero o di miele.
Sono convinta che i nostri amici vegani si leccheranno i baffi! :)
Un delicatissimo finger food senza uova o lattosio
Non avevo ancora finito di leccarmi i baffi per la squisita ricetta di Chiara dei muffin dolci vegan ai frutti di bosco che mi sono ricordata che lassù, sull'ultimo scaffale della dispensa, giacevano impolverati due stampi in silicone che mi hanno seguito per almeno due traslochi (sono una campionessa: più o meno uno all'anno). Erano così carini, ognuno per sei muffin: uno, a forma di cuore, regalato dal moroso. L'altro, a forma di piccole torte di compleanno, dono di una cara amica. Ho fatto due più due, come si suol dire, e mi sono messa all'opera (anche perché c'era da trovare un'idea per cena). Dalla mia "spacciatrice" ufficiale di verdure fresche, la tenutaria di un'azienda agricola nei dintorni di casa mia, ho comprato un sacco di porri, di cui io e la mia bimba andiamo matte: per l'ingrediente principale non c'erano dubbi. Fortunatamente non manca mai nel mio frigorifero una scorta di prodotti TSL - tuttosenzalattosio, per cui ho pensato di abbinare al sapore dei porri la morbidezza dello yogurt bianco e il carattere dell'Emmentaler. Successone! Dodici muffin finiti nel giro di due ore… provateli!
Si chiamano in tutti i modi: chiacchiere, bugie, cenci, frappe... ma sempre dei buonissimi dolci di Carnevale si tratta. In questi giorni li abbiamo fatti in versione senza glutine e ci siamo leccati i baffi. Ovviamente ci vuole un po' più di pazienza quando si va a stendere l'impasto (che dev'essere sottilissimo) perché tende a strapparsi e non stare insieme, ma basta un po' di pazienza e il risultato è assicurato!
Esistono diverse varianti per la preparazione di questi dolcetti: noi abbiamo usato il rum come liquore, ma la maggioranza delle ricette prevede la grappa. In più abbiamo scelto di mettere nell'impasto anche la buccia del limone, che troviamo irrinunciabile, ma non tutte lo prevedono. Insomma, l'interpretazione è libera (anche della forma): l'unica cosa sicura è che in tutte le regioni d'Italia questi dolci vengono cosparsi con dello zucchero (a velo o semolato) e, in qualche caso, con del miele.
E' in arrivo la festa del papà e in Toscana e in alcune zone dell'Umbria e dell'Alto Lazio è tradizione preparare le frittelle di riso, dette, appunto, di San Giuseppe. Il 19 marzo, in pieno tempo di Quaresima, la chiesa festeggia questo santo, che in terra è il padre di Cristo, e per un giorno si rompe il regime d'astinenza dai piaceri della tavola. Si dice che San Giuseppe sia il santo delle frittelle perché, secondo alcune leggende popolari, pare che di secondo mestiere facesse proprio il friggitore...
Noi oggi vi proponiamo la nostra versione delle famose frittelle di riso senza latte e derivati, uova, glutine e lievito, perché anche i papà migliori, a volte, possono essere "intolleranti! ;)
Primo succulento e a costo quasi zero senza uova, carne o pomodoro
In una non troppo calda serata di agosto abbiamo organizzato una cena condominiale tra i “poveri derelitti” rimasti a casa. L’occasione conviviale si è però arricchita di un piatto che, nonostante sia stato preparato praticamente spendendo pochissimo (nemmeno tre euro in totale) ha avuto un gran successo. L’ha preparata il nostro vicino Michele, e noi la proponiamo a tutti voi. Ps: per chi non lo sapesse, la “schiacciata” tanto in uso da noi in Toscana non è nient’altro che quella che di solito è chiamata focaccia (pizza bianca a Roma e dintorni), ovvero l’impasto del pane cotto in forno - meglio se a legna - con una generosa dose di olio di oliva e una più che generosa di sale.
Dopo la frittata vegan con le patate e la farina di mais, vi proponiamo oggi una versione di questa ricetta con le cipolle e con la farina di ceci, sempre rigorosamente senza uova (e latticini).
Qualcuno mi ha chiesto: "Come mai chiami frittata una ricetta che non contiene le uova, se la frittata sostanzialmente è uova?". La domanda è sostanzialmente corretta, ma bisogna considerare che la maggior parte delle frittate non è fatta solo di uova: spesso contiene verdure, salumi e formaggi che sono, in quel caso, i veri "agenti del sapore" e le uova fungono essenzialmente da legante. In quei casi, abbiamo sperimentato che sostituire le uova con farine come ceci o mais (meglio la prima) non modifica totalmente il sapore, che rimane piuttosto simile. Provare per credere... :)
Un dolce senza uova, latte, lievito chimico e zucchero bianco
Oggi vi proponiamo un dolce particolare senza uova, latticini, zucchero bianco e lievito chimico, ma soprattutto SANO. Si tratta di una torta morbida alle bacche di goji, un frutto molto di moda negli ultimi tempi: questi piccoli frutti rossi sembrano infatti riunire in sé una serie di proprietà benefiche per la salute dell'organismo come il sostegno al sistema immunitario, l'effetto antietà, la protezione della vista e del benessere di capelli e unghie, e non solo.
Gli accaniti sostenitori del consumo di bacche di goji si basano non solo sui sempre più numerosi studi scientifici che ne dimostrano le qualità, ma anche sulla longevità del popolo tibetano che consuma abitualmente questi frutti.
Un ortaggio invernale amatissimo dai toscani, oggi in versione inedita
Quanti di voi conoscono il cavolo nero e quanti no? I toscani senza dubbio faranno a gara ad alzare la mano in favore di questo amatissimo ortaggio invernale che in genere si usa per la ribollita, la minestra di pane, verdure e fagioli cannellini tipica della nostra regione. Si tratta di una verdura a foglia larga e bollosa, dalla consistenza piuttosto rigida e dal colore verde scuro, quasi tendente al blu. Per cucinarlo è importante togliere la costa centrale delle foglie che altrimenti risulta troppo dura (...)
Laura
28. Dicembre, 2014 | #
Che bello, finalmente qualcuno che va oltre l'ottusità di certe affermazioni pseudoscientifiche sostenute da medici che non esito a...
Chiara
20. Novembre, 2014 | #
Grazie Cristina!!! Siamo contente che ti siano piaciute! Se cerchi altre ricette, puoi usare il nostro "motore di ricerca ad esclusione"...
Cristina
19. Novembre, 2014 | #
Grazie per l'idea, ho dovuto modificare la ricetta perche' date le allergie del mio bimbo la mia scelta di ingredienti e' limitata. Al...