Marmellata di fragole senza zucchero

  • Pronta in: 1 ora e mezza
  • Quantità: 4 barattoli piccoli
  • Difficoltà: Facile
  • Tipo: Classico
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Marmellata di fragole senza zucchero Marmellata di fragole senza zucchero

Ingredienti:

900 grammi di fragole dolci
300 grammi di polpa di mela
4 grammi di dolcificante alla stevia
6 cucchiani di miele
3 grammi di agar agar

Preparazione:

Lavare, sbucciare e tagliare le mele in piccoli pezzi, quindi frullarle con un mixer elettrico fino a ridurle in polpa (se necessario, aggiungere poca acqua). Lavare accuratamente e tagliare a piccoli pezzi le fragole e sistemarle in una pentola insieme alla polpa di mela al dolcificante di stevia e all'agar agar in polvere. Accendere il fuoco e lasciar cuocere per circa un'ora, quindi aggiungere il miele e spegnere la fiamma. Versare subito la marmellata caldissima nei barattoli, chiuderli con il coperchio e girarli a testa in giù, lasciandoli raffreddare: in questo modo si ottiene naturalmente il sottovuoto senza dover di nuovo far bollire i barattoli.

NB Facendo bollire la frutta per circa un'ora si ottiene una marmallata piuttosto densa (dipende, comunque, anche dal tipo di frutta utilizzata). Per ottenere una marmellata meno densa si può far cuocere per meno tempo. In ogni caso, per verificare la consistenza desiderata, è necessario metterne un po' su un piattino lasciando che diventi totalmente fredda.

Curiosità:

Nostradamus medico e astrologo della regina Caterina de' Medici, nel 1555 divulgò in forma scritta il "segreto" della trasformazione e conservazione delle sostanze periture, fino ad allora gelosamente conservato e tramandato per via orale fra pochi iniziati. Dalla sua penna scaturirono ricette per frutti canditi o marmellate “asciutte” (come lui le chiamava). Le sue tecniche per conservare con lo zucchero la frutta, senza seccarla com’era in voga all’epoca, suscitarono grande interesse.
Con il passare del tempo e la diffusione dello zucchero le confetture si affermarono presso le classi sociali più alte. Fu così che si diffuse il termine “confiture”, che come il nostro “confettura” derivò dal verbo “confettare”, usato per indicare una confezione alimentare destinata alla conservazione.

Da: Taccuini storici


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