Articoli taggati con: ricette senza burro

06
Settembre
2012

Andar per boschi e valli

A caccia di finocchio selvatico per un pesto insolito

Andar per boschi e valli

Il finocchio selvatico è molto semplice da riconoscere e anche da trovare. Le sue foglie sottilissime e morbide sono molto simili a quelle del finocchio che troviamo in vendita, e per togliervi ogni dubbio basta staccare un rametto dalla pianta, che cresce spontanea in campagna e nei boschi ma anche nei giardini, schiacciarla tra le dita e annusarla: il profumo è senz'altro quello del finocchio. 
Se ne trovate molto potete farne una bella scorta, pulirlo, metterlo in freezer e usarlo quando serve, ma oggi vi proponiamo un bel pesto velocissimo, molto versatile perché può essere usato per condire la pasta, ma anche per crostini gustosi, e per avere un'insalata dal sapore particolare aggiungerne due cucchiaini alle verdure crude. Non abbiamo messo di proposito le quantità poiché dipende da quanto finocchio vi siete procurati; olio e mandorle andranno aggiunti a seconda delle proporzioni e anche dei gusti personali. Tenete conto che il sapore di questo pesto è piuttosto "robusto", quindi non esagerate! Si sposa molto bene con i formaggi e anche con l'uva passa e le sarde, per ricordare sapori del sud. Buon appetito!

Scritto da: Beatrice

16
Settembre
2012

Un classico mediterraneo: la salsa all'aglio

La famosa "aioli" nella versione francese

Un classico mediterraneo: la salsa all'aglio

Pochi giorni fa sono tornata da Parigi. Un viaggio veloce ma intenso: le lunghissime camminate al limite dello sfinimento per la Ville Lumière sono state, per fortuna, intervallate da pasti più o meno veloci, più o meno impegnativi, ma sempre molto golosi. 
Una sera è toccato alle galettes au sarrasin, crepes salate al grano saraceno, condite con chèvre chaud ovvero formaggio di capra caldo e miele, noci, insalata verde e pomodorini. Non mi sono fatta mancare neppure la soupe a l'oignon, la zuppa di cipolla con il suo formaggio servito a parte e piccoli pezzi di pane tostato, e neppure una squisita baguette per pranzo, ben imbottita con uovo, pomodori, patate e salse varie. La regina delle salse però, per quanto mi riguarda, è sicuramente la 
classica aioli, una sorta di maionese all'aglio da affiancare a pesce, uova, crostini alle olive e verdure bollite, della quale esistono diverse versioni.

Scritto da: Beatrice

17
Settembre
2012

Crostatopie

La crostata della... Opie

Crostatopie

Per chi non lo sapesse, Opie, oltre al mio ormai storico nickname sul web, è anche il soprannome con cui io e mia sorella ci chiamiamo (vicendevolmente) da anni. Essendo sua questa ricetta, non potevo che definirla "Crostatopie".
In realtà la vera ispiratrice di questo dolce è la mia nipotina Chicca, allergica a latte, uova, soia e fragole da quando aveva pochi mesi. Inutile dire che dopo mio marito è la mia più affezionata assaggiatrice di ricette (e che mia sorella, in quanto a "senza", ormai è un pozzo di scienza!).
Si tratta di una crostata di tutto rispetto, che non ha nulla da invidiare a quelle fatte con la pasta frolla tradizionale, anzi...! Stavolta l'ho fatta con la marmellata di albicocche (sempre prodotta dalla mia Opie), ma la si può naturalmente realizzare anche con altre marmellate, con la frutta fresca o con la cioccolata (sempre se non si è intolleranti!).

Scritto da: Chiara

04
Ottobre
2012

Strudel di pere senza zucchero

Una variante apprezzatissima, anche dai più esperti!

Strudel di pere senza zucchero

Oggi vi propongo una "ricetta senza" ancora più particolare del solito. Non solo perché è senza zucchero, ma anche perché al posto delle classiche mele ho usato le pere. Ma non è finita, anziché arrotolare la pasta l'ho lasciata stesa. Bene, direte voi: e hai ancora il coraggio di chiamarlo "Strudel"? Si! E c'è chi, più esperto di tutti noi, mi supporta. :P Da qualche settimana a casa mia è venuta Nina, una ragazza alla pari dall'Austria che ha assaggiato il dolce ed è stata entusiasta, mangiandone ben più di una fetta. Mi ha inoltre confermato che sebbene lo strudel classico sia normalmente "chiuso", ne esistono diverse versioni "all'aperto". Ha anche apprezzato molto la "variante pere", invece assai rara nelle sue terre.

Che dire: la verità è che mi andava un dolce e non potrei mangiare lo zucchero, in casa avevo solo delle pere, ma soprattutto andavo di fretta. Ciò nonostante il risultato, evidentemente, merita un applauso! :)

Scritto da: Chiara

05
Ottobre
2012

Una zuppa... direttamente dalla Capitale

Broccolo romano, fagioli e alici per un primo semplice e squisito

Una zuppa... direttamente dalla Capitale

Ho mangiato per la prima volta la zuppa di broccolo romano lo scorso inverno, durante una sera molto, molto fredda, preparata dal mio compagno Andrea, "romano de Roma", che me l'aveva più volte decantata. Ebbene, è stato amore alla prima cucchiaiata. Delicata, vellutata, insospettabile. Vi suggerisco di preprararne doppia quantità rispetto a quella che vi siete prefissati perché potete stare certi che i vostri commensali chiederanno il bis.
Questa ricetta, inoltre, ha un'interessante storia poiché è la versione semplificata della Zuppa con l'arzilla, una zuppa tradizionale laziale che si usava fare un tempo di venerdì, "giorno di magro" secondo la religione cattolica, nel quale non era consentito mangiare carne. Le massaie quindi si recavano al mercato a comprare broccoli romani e "arzilla", ovvero la razza, all'epoca poco apprezzata e quindi poco costosa, che veniva usata per preparare il brodo di pesce da unire al broccolo e alla pasta. Quest'ultima era generalmente del tipo "maritata": sfusa, composta da diversi tipi e anche spezzettata. 

Scritto da: Beatrice

08
Ottobre
2012

Tiramisù senza uova e latticini

Il frutto di una sfida...

Tiramisù senza uova e latticini

Ho vinto, non c'è che dire! :)
Purtroppo non mi ricordo cosa avevamo scommesso perché ormai è passato del tempo, ma lo scorso venerdì, in occasione della festa di compleanno della mia nipotina Francesca (allergica alle uova), ho raccolto la sfida del nostro webmaster (nonché suo padre, nonché mio cognato): realizzare un buon tiramisù senza uova né latticini. Secondo lui l'impresa era assolutamente impossibile e in effetti all'inizio lo era sembrata anche a me. Ma poi ho deciso di provare.

All'inizio avevo pensato di preparare dei biscotti normali senza uova e latticini, ma poi sul blog "Confessioni di un erbivoro" ho trovato la ricetta dei savoiardi senza uova ed ho deciso di provarli. Devo dire assolutamente ottimi. Sono quindi passata alla preparazione della crema, che viene leggermente più compatta e più pesante della crema che normalmente faccio per il tiramisù quando non mi dedico al "senza" (tra l'altro mi vanto assai della mia ricetta originale, che secondo me è rimasta finora "imbattuta" da qualunque altra preparazione io abbia mai assaggiato), ma pur sempre molto, molto buona.

Insomma, il risultato estetico, come vedete nelle foto, è esattamente identico. Per quanto riguarda il sapore, oltre al parere più che positivo del mio scettico cognato, ho avuto una corale approvazione di tutti gli ospiti presenti a casa casa di mia sorella (che non sono mai pochi!).

Scritto da: Chiara

17
Ottobre
2012

Filetti di salmone all'anice

Un piatto cremoso, ma senza latticini

Filetti di salmone all'anice

Ecco una ricetta che dimostra nuovamente come un piatto, per essere cremoso, non ha bisogno né di yogurt, né di panna, né di latticini. Stavolta per il salmone (il mio preferito!) ho voluto usare l'anice e la noce moscata, due aromi, entrambi particolari, che hanno esaltato il gusto morbido e vellutato di questo pesce. La crema di condimento, inoltre ha legato il tutto.

Chi ha assaggiato questo piatto si è leccato i baffi, compreso il mio bimbo di soli 15 mesi. Provare per credere! :)

Scritto da: Chiara

23
Ottobre
2012

Pandolce di zucca

Una ricetta americana senza burro né latte

Pandolce di zucca

La ricetta di questo dolce mi è stata donata da Rosemary, ex vicina di casa e cuoca sopraffina. Statunitense, anche se da più di un trentennio in Italia, la signora in questione si diletta a sfornare dei dolci eccellenti, e, alla mia richiesta, non ha esitato a procurarsi il suo quaderno magico, un piccolo raccoglitore ad anelli dove via via annota le sue ricette più care, e a trascrivermi quella del dolce in questione su un foglietto (in inglese, con le dosi rigorosamente in cups e teaspoons, qui tradotte in grammi e millilitri). Rosemary mi ha raccontato che questo pane dolce alla zucca, o per meglio dire pumpkin bread, proviene a sua volta da una vicina all'epoca in cui viveva a Ithaca, nello stato di New York. La ex vicina della mia ex vicina (!) preparava questo dolce in grandi quantità e lo faceva cuocere nelle scatole di latta del caffè finite e messe da parte per tutto l'anno. Il risultato erano dei piccoli pandolci in confezione regalo, che venivano donati ad amici e parenti per il giorno del Ringraziamento, o Thanksgiving day, che quest'anno cadrà il 22 novembre. Non è frequente tracciare la storia di un piatto, ma per questa siamo riusciti a risalire all'indietro di almeno cinquant'anni... e seimilasettecento chilometri.

Scritto da: Beatrice

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Chiacchiere "senza"

Laura

28. Dicembre, 2014 |

Che bello, finalmente qualcuno che va oltre l'ottusità di certe affermazioni pseudoscientifiche sostenute da medici che non esito a...

Chiara

20. Novembre, 2014 |

Grazie Cristina!!! Siamo contente che ti siano piaciute! Se cerchi altre ricette, puoi usare il nostro "motore di ricerca ad esclusione"...

Cristina

19. Novembre, 2014 |

Grazie per l'idea, ho dovuto modificare la ricetta perche' date le allergie del mio bimbo la mia scelta di ingredienti e' limitata. Al...

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